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CRONACHE FERMANE - Preti al cinema

Preti al cinema. (22 luglio - 31 agosto 2010) visti da Laura Gioventù

CRONACHE FERMANE - Preti al cinema

Preti al cinema. I sacerdoti e l’immaginario cinematografico.

(Fermo, 22 luglio – 30 agosto 2010)

 

“la camera prende fiato pure lei
attraverso questi odiosi facciotti immortalati in troppi poster”

No, no, no. Per piacere, non confondiamo la lana con gli stracci, gli stracci di lana sono un’altra cosa!

Queste sono le frasi di una famosa canzone di Luciano Ligabue del 1990, mentre quella di ieri sera era una mostra fotografica, e quelli che mi sono vista di fronte non erano poster e nemmeno immagini ferme, ma fermi immagine. Istantanee scattate da famosi fotografi sui set cinematografici italiani dal periodo dal muto ad oggi.

E non ci troviamo in una camera, ma nella Chiesa del Carmine di Fermo!

La scenografia è perfetta che mette quasi soggezione, ma evidentemente non a tutti, visto come andavano vestite certe persone.  Purtroppo le belle stagioni e le donne eleganti non esistono più! ‘Ste donne tutte “gnude” è ‘na vergogna! (voto 3 al cattivo gusto. Voto 8 alle suore, le più eleganti di tutti!)

Ma che cosa ritraggono tutte queste foto?  

Sempre e solo un unico soggetto: i preti! Sì, sì, proprio loro, che bello!

C’è il faccione di Totò, nel film La mandragola di Alberto Lattuata (1965).

Il film, mai visto! Ma gli occhi a palla e lo sguardo da matto di Totò sono davvero unici. Con i capelli da “frate”, la faccia quadrata e il sorriso un po’ arcigno sembra quasi Frankenstein! (voto 8, ma girato di 180° per gli occhi a palla)

 

Si arriva poi alla foto di Don Camillo. Come non ripescare nei confusi ricordi della mia prima giovinezza (sono arrivata alla seconda, ma poi, si spera, ci sarà pure la terza e la quarta) il dubbio di allora, che ancora non ho compreso del tutto, sul perché Don Camillo e Peppone litigassero sempre … ma certo, è ovvio! E’ perché Peppone era “comunista”. E i comunisti con i preti, lo sanno tutti, non sono andati mai d’accordo! (voto 2 all’intolleranza, voto 7+ al film)

Poi lo splendido Alberto Sordi, bello, giovane e snello nel film “Venezia, la luna e tu.” di Dino Risi (1958). Unica foto a colori! Il rosso forse fa troppo “comunista” ma quanto sono belli questi preti tutti in fila sulla gradinata! E le scarpe … mi avvicino per vederle meglio … le scarpe indossate da Sordi sembrano le  antenate delle “Clarks”. Ma quanto sono vecchie ‘ste scarpe? (voto 8 agli oggetti “senza tempo”)

Amarcord di Federico Fellini – 1973. Pure i preti mangiano! Ho sempre pensato che vivessero di “Spirito Santo”! Genuina, come il panino che stanno mangiando, è la foto che ritrae Fellini mentre si rifocilla con il parroco. Nel senso che il regista è seduto vicino al prete e non si mangia il prete, ma il panino! Non so se Fellini era comunista, ma che questi si mangiavano i bambini ne sono certa!!!

Non pensarci troppo su, Albertone! Chissà a che cosa pensava. E’ un po’ più maturo e serio, l’Alberto Sordi che si vede nella foto del film “Anastasia mio fratello ovvero il presunto capo dell’Anonima Assassini di Steno (1973). Che titolo lungo, ma non potevano accorciarlo? (voto 2 ai titoli lunghi)

C’è anche la faccia di un altro matto, quella di Roberto Benigni ne “Il piccolo diavolo” di Roberto Benigni (1988). Praticamente fa tutto lui, lo sceneggiatore, il regista, l’attore. Denti gialli, capelli da “diavolo” e fronte a porta aerei, ma quant’è brutto! La natura non è stata molto clemente con lui, ma lo ha fatto intelligente! Vi pare poco? (voto 8+ con grande stima)

Andando avanti “appare” il facciotto da “bambolotto nevrotico” di Carlo Verdone in “Io, loro e Lara.” di Carlo Verdone (2010). Simpaticissimo, un grande! Lui sì, che ha fatto un “patto” col diavolo. Non invecchia mai. Ma quanti anni ha?!?

A fare da ciliegina sulla torta ci manca solamente la foto di Richard Chamberlain nella parte dello scandaloso padre Ralph in Uccelli di rovo,  che negli anni ottanta ha tenuto mamme e zie incollate ai teleschermi. Ve lo ricorderete sicuramente! (voto 3 agli assenti ingiustificati)

Tuttavia una bella esposizione! Nessuno aveva mai pensato prima di allestire una mostra sui “preti al cinema” e l’idea è davvero originale! (voto 7+ all’idea)

Ma le foto, oltre che ricordi e sorrisi, fanno “scattare” degli interrogativi interessanti! Perché i sacerdoti si chiamano tutti “Don”? Qualcuno se lo sarà pure chiesto. Non voglio pensare che sono solo mie elucubrazioni mentali. Prima di incontrare qualche prete, che magari potrebbe essermi di aiuto, la rete estesa soccorre tutti nell’epoca del bite! Chiederò all’oracolo “internet”. Chissà cosa mi tirerà fuori …

E poi, ma quanti sinonimi ci sono per il termine di “prete”? Pescando nel dizionario troviamo sacerdote, parroco, curato (perché è il dottore delle anime perdute?), padre (ma di chi, se non ha figli?), pastore (perchè rincorre le pecorelle smarrite?), monsignore, eccellenza … e chi più ne ha più ne metta!

Vabbè, questo è solo il mio punto di vista, fatevene uno pure voi!

La mostra resta aperta fino al 30 agosto …. Approfittatene, ne vale la pena! 

Buona "vista" a tutti!

 

di Laura Gioventù

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