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SONO SOLO CANZONETTE...? di Laura Gioventù

Intervista al Presidente della Regione Marche, GIAN MARIO SPACCA

SONO SOLO CANZONETTE...? di Laura Gioventù

18/03/2010

 

“…A noi cafoni ci hanno sempre chiamato
ma qui ci trattano da signori,
che quando piove si può star dentro
ma col bel tempo veniamo fuori.”

 

Titanic – Francesco De Gregori

 

La nostra è terra di emigrazione antica, ma anche moderna, spesso questa condizione ha posto i Marchigiani nella scomoda posizione dei cafoni della canzone, ora i tempi sono cambiati ma, volendo dare un segnale culturale e sociale di questo cambiamento, in cosa potrebbe consistere l’orgoglio di essere cittadini delle Marche, basta un attore famoso come testimonial per farci sentire meno lontani dall’Europa e dal mondo, oppure bastano le nostre esportazioni delle calzature?

 

Ha ragione, le Marche sono state terra povera, di emigrazione, ma hanno saputo ritagliarsi uno spazio di primo piano in Italia e in Europa, grazie alla forza della loro gente. Noi vogliamo continuare a scrivere questa storia. Quella narrata dallo spot di Dustin Hoffman,  è una strategia di comunicazione che punta a un rilancio della nostra regione su tre fronti: il sentimento dei marchigiani di se stessi, la percezione del resto del Paese delle Marche e il mercato turistico internazionale. Le Marche sono una grande Regione, con una straordinaria qualità della vita testimoniata da diversi indicatori. La crescita del Pil negli ultimi dieci anni  la più  alta tra le regioni italiane, tutte le cinque province marchigiane sono tra i primi dieci posti in Italia per Bil, la classifica sulla qualità della vita che si basa sugli indicatori del rapporto Stiglitz. E ancora, deteniamo il record per speranza di vita, per numero di bandiere blu, verdi e arancioni, abbiamo il maggior numero di teatri storici al mondo, siamo al primo posto insieme alla Toscana per quantità di beni culturali. I marchigiani, però, hanno il piacere della ritrosia, della minimizzazione, dell'umiltà: sono virtù che, in un sistema globale, narcisistico e fortemente competitivo, rischiano di impoverire le nostre opportunità. Questo spot rappresenta un salto: è una sfida prima di tutto a noi stessi rispetto al futuro che ci attende. Intendiamo infatti modificare il nostro profilo: è il ritrovato orgoglio per la nostra storia, la bellezza e l'armonia della nostra regione, per il nostro lavoro. Siamo la regione più manifatturiera d'Italia e il made in Italy all'estero è per lo più made in Marche: penso alla calzatura, all'abbigliamento, all'industrial design. La nostra comunità vuol essere protagonista non solo del proprio futuro, ma anche di quello di un Paese alla disperata ricerca di modelli virtuosi come il nostro, policentrico e  opposto a quello metropolitano oggi dominante.

 

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“…troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante
e quasi sempre dietro la collina è il sole.”

 

La Collina dei ciliegi – Lucio Battisti

 

La nostra è la regione delle colline, colline come confine e colline come alibi. Si potrebbe dire che il nostro isolamento culturale sia atavico oppure solo apparente e questo nuovo modo di vivere la sera con allegria e divertimento lo sta a dimostrare?

 

Sì, in effetti siamo la regione delle “rolling hills”. Come già detto, più che di isolamento parlerei di ritrosia. Le Marche sono da secoli la porta verso Oriente. Sono numerosi i marchigiani che hanno saputo gettare il cuore oltre l’ostacolo, o per dirla con il grandissimo Leopardi, ebbero il coraggio di guardare oltre la siepe e andare alla scoperta del mondo. Uno su tutti: Padre Matteo Ricci che conquistò la stima dell’Imperatore cinese e ottenne l’onore di essere seppellito in quella terra. Un marchigiano più famoso in Cina di quanto non lo sia Marco Polo. Ma tornando ai giorni nostri potrei parlare anche di un eroe contemporaneo come il medico Carlo Urbani che ha dedicato la sua vita al bene degli altri nei paesi più poveri della terra. E di giovani marchigiani che ogni giorno superano idealmente o concretamente i nostri confini e portano le Marche nel mondo ce ne so tantissimi. Giovani entusiasti e propositivi che sanno anche divertirsi la sera, ma con responsabilità.

 

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“Siamo figli di mondi diversi una sola memoria
Che cancella e disegna distratta la stessa storia”

 

Ti scatterò una foto – Tiziano Ferro

 

Da qualche anno siamo diventati anche una regione di immigrazione, l’amalgamarsi fra le varie cittadinanze ed etnie sembra meno cruenta che in altre regioni, il divertimento in senso lato ha facilitato tale amalgama, anche grazie alla musica e agli spettacoli teatrali, questa è una lezione per la politica per dotarsi degli strumenti giusti, oppure solo frutto della voglia di scambi umani dei giovani?

 

Le relazioni economiche, commerciali, politiche sono importanti, i progetti di cooperazione allo sviluppo altrettanto, ma da soli non bastano. Per una vera integrazione tra i popoli occorre il dialogo e la conoscenza reciproca delle culture, delle arti, della musica, delle tradizioni. Su questi elementi si basano le relazioni più stabili, si consolidano le amicizie più durature e si costruisce la pace.

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La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.”

 

La Libertà – Giorgio Gaber

 

Spesso si sente dire che le persone si disamorino di tutto e che si stia andando verso una deriva di disimpegno, il divertimento e il voler cercare distrazioni sono il segno di questo malessere oppure il segnale di ripresa per una partecipazione sempre più consapevole?

 

Non sarei così pessimista. E’ vero, il mondo di oggi, con le sue tecnologie, il suo andare veloce, ci distrae spesso da quello che più conta: gli affetti, l’impegno per un ideale. Ma il mio ruolo mi porta a incontrare e conoscere tantissime persone in tutta la regione e vedo che i marchigiani non sono affatto disamorati, non stanno affatto andando verso una deriva di disimpegno. Sono interessati, vogliono capire che cosa chi governa il loro territorio sta realizzando e perché lo fa. Tantissimi, e questo è davvero un aspetto che va sottolineato in questa campagna elettorale, sono anche i giovani candidati al Consiglio regionale, questo a dimostrazione del fatto che l’impegno nelle nuove generazioni, è ancora molto vivo. Quanto al divertimento e alla ricerca di distrazioni, bè, sono convinto che nelle attività per così dire “leggere” possano esprimersi gli interessi di ciascuna persona e credo quindi che non si tratti affatto di un’espressione di malessere. E’ semmai la voglia di incontrasi con gli altri, scambiare esperienze ed opinioni.

 

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“bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà:
tu giri adesso con le tette al vento, io ci giravo già vent' anni fa!”

 

Eskimo – Francesco Guccini

 

A suo parere, potendo fare un azzardato paragone fra i giovani della sua generazione e i giovani di  quella attuale della nostra regione, in cosa i giovani di oggi continuano a non essere propositivi, per una scelta sbagliata del tempo da vivere o per contrarietà?

 

I giovani marchigiani sono tutt’altro che non propositivi. Lei non si immagina quante ragazze e quanti ragazzi ho avuto occasione di ascoltare in questi cinque anni di legislatura e quanti ne sto ascoltando in questa stimolante campagna elettorale. Ragazzi che hanno idee da proporre alla loro Regione, idee soprattutto per una nuova imprenditorialità nel campo della green-economy, della cultura, del turismo, dell’ambiente. Si tratta di stimoli irrinunciabili per noi politici, perché proprio sulle esigenze e le proposte dei più giovani possiamo misurare la nostra capacità di guardare al futuro, di stare al passo con i tempi. E’ per questo che ho sempre un’attenzione di riguardo per i nostri ragazzi che hanno voglia di dare il proprio contributo alla crescita della nostra comunità: per loro le porte sono sempre aperte.

 

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“…E mi ricordo chi voleva
al potere la fantasia...
erano giorni di grandi sogni........sai
erano vere anche le utopie
Ma non ricordo se chi c'era
aveva queste facce qui
non mi dire che è proprio così
non mi dire che son quelli lì!”

 

Stupendo – Vasco Rossi

 

Sogni, utopie, retaggi di epoche passate oppure moniti per non lasciarsi vivere inutilmente pensando solo alla produzione di denaro e non alla solidarietà umana?….che cosa potrebbero fare i giovani per non abbandonare i loro sogni e le loro utopie?

 

Crederci, crederci sempre. Capisco che spesso la frustrazione di non veder realizzate certe aspettative, certi sogni, può prendere i ragazzi. Ci siamo passati tutti, anche perché quando si è giovani si vorrebbe avere tutto e subito. Purtroppo il mondo degli adulti non sempre li aiuta a crederci: troppo spesso, soprattutto per chi si affaccia per la prima volta al mondo del lavoro, ci si trova di fronte a muri da scavalcare, a ingiustizie inaccettabili. E’ per questo che la politica e le istituzioni devono dare il buon esempio: trasparenza e regole certe per tutti, regole che tutti, nessuno escluso, devono rispettare, sono le nostre priorità. Solo se ci sarà la garanzia di offrire a tutti pari condizioni di partenza, anche una “sconfitta” sarà meno bruciante.

 

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“siamo ragazzi di oggi
anime nella città
dentro i cinema vuoti
seduti in qualche bar
e camminiamo da soli
nella notte più scura
anche se il domani
ci fa un po' paura
finché qualcosa cambierà”

 

Terra Promessa – Eros Ramazzotti

 

Per coinvolgere i giovani nei processi decisionali che li riguardano, secondo Lei, i ragazzi della nostra Regione dovrebbero frequentare solo bar e cinema pieni oppure, la Regione dovrebbe incentivare l’imprenditoria giovanile specialmente nel settore economico dell’intrattenimento, con finanziamenti e progetti mirati?

 

Sono convinto che una delle principali chiavi che apriranno le porte per uscire dalla crisi, sarà quella di guardare all’imprenditoria giovanile con sempre maggiore fiducia. E’ per questo che soprattutto negli ultimi anni abbiamo promosso bandi specifici per i giovani che intendono mettersi in proprio, in settori quali il commercio, il turismo, l’intrattenimento, oltre che la più tradizionale impresa manifatturiera. La nostra economia ha bisogno di idee giovani, dell’intraprendenza e della freschezza dei nostri ragazzi. E noi vogliamo continuare ad aiutarli in questo.

 

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“…e se è una femmina si chiamerà futura.
Il suo nome detto questa notte
mette già paura”

 

Futura – Lucio Dalla

 

Si parla sempre delle Marche come di una regione affascinante, avvolgente, intrigante e autentica…come sono le sue donne, ma le stesse donne in questa regione sono parte secondaria e non del tutto espressa,  oppure sarà proprio dal manifestarsi della loro natura Marchigiana che verrà la sorpresa dei prossimi anni in fatto di sviluppo economico e culturale?

 

Le donne, fin dall’inizio dei tempi, sono sempre state il collante delle nostre comunità, i baluardi delle nostre tradizioni e della nostra cultura. Il loro ruolo le porta a gestire un patrimonio immenso: i valori primari del vivere insieme che sono alla base di una comunità unita e coesa, quali il rispetto, la solidarietà, l’agire per il bene comune, l’umanità, la partecipazione, il senso di responsabilità. Le donne agiscono basandosi sul principio dell’amore. La loro sensibilità è uno stimolo positivo nella costruzione di nuovi programmi e per questo ho già annunciato che se verrò rieletto la Giunta sarà molto colorata di rosa e chissà, magari potrà esserci anche un vicepresidente donna. Per quanto riguarda l’economia è evidente che le cose stanno cambiando e come Regione abbiamo sostenuto concretamente questa tendenza: sempre più donne sono imprenditrici e rivestono ruoli importanti nei settori più disparati.

 

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“…Certe notti sei solo più allegro, più ingordo, più ingenuo e coglione che puoi
quelle notti son proprio quel vizio che non voglio smettere, smettere, mai.”

 

Certe Notti – Luciano Ligabue

 

Non mi azzarderei mai a darle del coglione ma..lei le ricorda quelle notti, quei locali o solo piazze, in cui era allegro, ingordo con il vizio di non smettere mai, oppure è sempre stato una persona, come si dice spesso, con la testa sulle spalle?

 

Certo che sono stato giovane e che mi sono divertito. Gli amici, la piazza, la cena in trattoria, i balli ci sono sempre stati uniti ad uno spirito goliardico che ancora oggi non mi abbandona. Ho sempre pensato però che per divertirsi non sia necessario stordirsi con alcool e droghe.

 

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e dopo tutti uomini terminiamo con una donna speciale…

 

…Ciao, maledetto ciao,
ora sono qui,
prova a resistere.
Ciao, maledetto ciao,
perché si muore già
senza combattere...”

 

Maledetto Ciao – Gianna Nannini

 

Lo sa, Presidente, noi donne alla fine siamo sempre romantiche e ci piacciono gli uomini che combattono, la sua battaglia preferita è la politica oppure il cuore di una donna?

 

L’amore muove il mondo e non può quindi essere classificato né paragonato. Neanche alla politica che pure resta una passione irrinunciabile. E poi, chi ha detto che una cosa escluda l’altra?

 

     di Laura Gioventù

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